Vi sono conservati oltre 71 mila volumi del Novecento, altri 16 mila pubblicati tra il Cinquecento e l’Ottocento, più di 300 testate di riviste e, accanto al patrimonio librario, importanti raccolte di stampe, disegni di figura e di architettura, mappe e carte geografiche, fotografie, archivi di privati e di enti riguardanti la storia dell’arte e dell’architettura. È la biblioteca civica d’arte intitolata al modenese Luigi Poletti, al quale si deve il lascito che consentì di aprirla nel 1872, la prossima tappa delle visite agli archivi cittadini in programma martedì 28 gennaio, alle 17.30.
L’iniziativa fa parte del ciclo di appuntamenti “Archivi e territori. Indagare, raccontare esporre” che, coordinato da Francesca Zanella e Francesco Gherardini, docenti del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore, con la collaborazione della Fondazione AGO Modena Fabbriche Culturali e del Comune propone incontri e, appunto, visite guidate.
L’appuntamento per la visita alla Poletti è in Largo porta Sant’Agostino 337. Dopo uno sguardo ai locali adibiti a deposito temporaneo, situati nella nuova ala del Palazzo dei Musei, in biblioteca sarà possibile visionare una selezione di elaborati grafici (tavole di progetto, disegni di studio e schizzi) e di materiale documentario relativo agli archivi professionali degli architetti Tiziano Lugli e Roberto Corradi, acquisiti nel 2022 e attualmente oggetto di uno scrupoloso lavoro di ricognizione, preliminare all’attività di riordino e inventariazione. Questi corposi archivi documentano l’attività di due protagonisti indiscussi della storia urbanistica di Modena nella seconda metà del Novecento, spaziando dall’edilizia residenziale a quella commerciale, fino a includere piani particolareggiati e piani regolatori.
Obiettivo del progetto “Archivi e territori”, finanziato dal bando Unimore per il sostegno alle attività di Public Engagement (2024), è proprio quello di diffondere la consapevolezza del ruolo degli archivi per la società civile, valorizzandone la funzione di strumenti attraverso cui rafforzare l’identità territoriale e favorire lo scambio di conoscenze.