I tetti del Complesso ex Ospedale Sant’Agostino: a che punto siamo?

A qualche mese dall’avvio dei lavori di demolizione e ricostruzione che stanno  interessando i tetti della parte demaniale del Complesso ex Ospedale Sant’Agostino, torniamo a parlarne per illustrare i recenti sviluppi.

A qualche mese dall’avvio dei lavori di demolizione e ricostruzione che stanno  interessando i tetti della parte demaniale del Complesso ex Ospedale Sant’Agostino, torniamo a parlarne per illustrare i recenti sviluppi. In questa fase sono due gli edifici protagonisti del rifacimento delle coperture, in un’ottica di miglioramento delle strutture. Gli addetti ai lavori li hanno nominati edifici B e C.

Nel primo (edificio B) sono già state installate le capriate e le orditure primarie, strutture volte a collegare le capriate tra di loro. La capriata principale, che si compone di due parti per un totale di 15,75 metri, è stata assemblata a terra prima di essere portata in quota. Le altre, di dimensioni inferiori, sono invece state  portate in quota attraverso la gru a torre, e messe in opera singolarmente. 

Un’ulteriore intervento ha riguardato la costruzione dei muri che dividono i locali dell’ultimo piano, quello sotto al tetto, con l’innalzamento di  pareti in corrispondenza delle nuove capriate.

 

Nel secondo (edificio C), il manto di copertura e listellatura è già stato completato. Quello che manca è dunque il fissaggio dei bicoppi, cioè coppi doppi che garantiscono tempi di posa ridotti e maggiore tenuta. Gli stessi verranno utilizzati per tutto il Complesso. Inoltre, a differenza dell’edificio B, il tetto dell’edificio C presenta cinque velux, quattro dei quali hanno la funzione di illuminare gli spazi sottostanti, mentre il quinto costituisce un’uscita di sicurezza sul tetto per consentire future manutenzioni con collegamento alla linea vita già installata.

Tra le lavorazioni svolte citiamo alcune opere che riguardano entrambi gli edifici, come il trattamento con impregnante per proteggere le travi e renderle più longeve, e l’isolamento termico degli edifici attraverso l’uso di difarite, un materiale posizionato al di sotto della guaina di protezione del tetto.

L’operazione di ricostruzione dei tetti, che si concluderà all’inizio di novembre, permetterà, oltre al miglioramento sismico delle strutture di almeno il 60%, anche la protezione dei solai sottostanti e quindi, in generale, garantirà le condizioni per il completamento delle finiture interne.

In totale, i lavori hanno interessato 300 metri quadrati di superficie per l’edificio B e 250 metri quadrati per l’edificio C.