Era il 3 gennaio 1983 quando la rivista «Time» assegnò per la prima volta nella sua storia il premio di «persona dell’anno» non a un essere umano bensì al personal computer. Quella celebre copertina sanciva una svolta epocale, l’inizio di una rivoluzione tecnologica che ci avrebbe traghettato verso il mondo nuovo, veloce e leggero dell’Intelligenza Artificiale. Un mondo immateriale, dove però i prodotti della ricerca avanzata sono sempre più concreti.
Con il tempo l’Intelligenza Artificiale ha smesso di cercare di riprodurre il nostro modo di ragionare, non è più un imitation game. È diventata una forma di intelligenza diversa, che partendo dai dati e dall’esperienza è capace di imparare e quindi di parlare, vedere, sentire, guidare, muoversi e interagire con gli esseri umani. Lavora con l’uomo nella medicina elaborando migliaia di immagini, nell’industria, nella finanza, supporta la sicurezza nazionale e può diventare pericolosa se progettata o utilizzata in modo sbagliato.
Giovedì 29 aprile alle 18 in diretta streaming per AGO Modena Fabbriche Culturali l’Intelligenza Artificiale viene raccontata dalla voce di chi la sta progettando giorno per giorno nei centri di ricerca italiani: Rita Cucchiara, una delle massime esperte italiane, dialogando col conduttore Felice Cimatti spiega in che modo le macchine comprendono la realtà e la replicano, come si allena una rete neurale e quali sono le possibili applicazioni di questa nuova forma d'intelligenza.