Ogni oggetto tecnico non si limita a svolgere una funzione, ma suscita anche l’immaginazione. Il digitale porta tuttavia questa caratteristica ai suoi estremi, perché in tutte le sue manifestazioni è concepibile come un gioco: spesso scintillanti nel design, semplici nell’uso e immediatamente fruibili, gli oggetti digitali generano interazione e determinano una nuova combinazione tra i sensi (touch, screen, scrittura, auricolari).
Per questa premessa al contempo tecnologica e antropologica i tools digitali consentono una radicale gamificazione del mondo: non solo perché disponiamo di device che hanno aumentato le possibilità della percezione, ma anche perché ogni ambito dell’espressione e dell’azione - visuale, performativo, pratico, perfino concettuale - è potenzialmente esperibile in questo modo immersivo, partecipativo, nel quale gli utenti non sono destinatari passivi ma generano attivamente i contenuti dell’esperienza. Si tratta di una sfida alle arti, ai processi di apprendimento e agli strumenti educativi.
Al connubio originario tra gioco e digitale Ago dedica la sua stagione autunnale.